Il funerale al boss Casamonica? Andava fatto. Anzi, forse non ne basta uno.

SendOutTheClowns

Questa polemica sul funerale al boss Casamonica non mi convince per niente. Ora tutti (persino la Chiesa stessa…) puntano il dito contro la Chiesa, che non avrebbe dovuto celebrare il funerale a questo boss, perchè la sua vita è costellata di peccati e reati come margherite su un prato. Allora vale la pena chiedersi:

perchè la Chiesa celebra i funerali?

Risposta: per pregare per le anime di quelli che muoiono, nella speranza che vadano in Paradiso.

Chi ha quindi bisogno di più preghiere?

Quelli che hanno più peccato.

Questo Vittorio Casamonica era a capo di un clan che a quanto pare pratica simpaticamente usura, traffico di droga, e combina mille pasticci, di quelli che rendono Roma e l’Italia intera zimbello del mondo. Per arrivare a Dio quest’anima d’un Casamonica ha bisogno proprio di molte preghiere. Altro che funerale, qui serve una catena di preghiere continua che inizia oggi e finisce nel 2020.

La Chiesa quindi cosa dovrebbe fare? Smettere di pregare per i peccatori? Smetterebbe di pregare anche per me. E anche per te. E per chiunque altro.

Certo, come è stato scritto anche sull’Osservatore Romano si sarebbe potuta trovare un’altra formula, che avrebbe consentito meno spettacolarizzazione e meno esaltazione di Casamonica. Ma il giorno in cui la Chiesa vietasse di pregare per i peccatori sarebbe il giorno in cui tradirebbe il Suo mandato. Perchè Gesù non è venuto per i giusti, ma proprio per i peccatori. Quindi tutte le volte in cui d’istinto mi metterei dalla parte dei “giusti” contro i “peccatori” mi scatta un allarme. Ecco perchè questa volta, molto improbabilmente, sto dalla parte di un boss della mala. Che riposi in pace, Dio lo giudicherà. Speriamo lo faccia meglio della giustizia italiana, visto che gli stessi che accusano la Chiesa di aver pregato per lui lo hanno lasciato agire indisturbato.

Si punti allora il dito contro quelle autorità civili che non sono state capaci di fare il loro mestiere. Cioè di evitare che una celebrazione religiosa si trasformasse in una esaltazione del morto. E delle sue malefatte.