BRAVE IENE. MA A CASA DI CIVATI AVETE MESSO UN PROFUGO O UN CLANDESTINO?

 

iene filippo roma

Ma quel ragazzo allle iene era veramente un profugo? O un rifugiato politico? O un semplice immigrato? Le parole che usiamo sono importanti.

Le iene ritornano. E mettono al centro il tema dell’immigrazione d dell’integrazione. Ben 5 servizi ruotavano intorno a questi temi. Ed hanno mostrato, con la consueta maestria delle iene, alcuni dei pensieri e degli atteggiamenti più comuni degli italiani.

Innanzitutto servizio da premio Pulitzer dell’esordiente iena Maisano, che ha intervistato alcuni terroristi dell’ISIS mostrando il backstage della follia. Interessante il servizio di Nina sulla Miss mussulmana. Che ha mostrato come di fatto per integrarsi in Occidente un mussulmano deve non occuparsi della sua religione. Coraggioso servizio di Pecoraro sulla traversata di un profugo (che ricorda l’indimenticabile servizio di Pablo Trincia). Molto triste – ma stimolante – il servizio di Giulio Golia che mostra come i parroci romani si mostrino più burocrati che pastori nel non accogliere nessun profugo.

Poi arriva il dubbio. Molto divertente il servizio di Filippo Roma che è riuscito a mettere un “profugo” mauritano in casa di Pippo Civati.

Ma quel ragazzo era veramente un profugo? O un rifugiato politico? (come è stato definito) O un richiedente asilo? O era un semplice immigrato? Lo stesso Filippo sembra usare i termini come fossero sinonimi.

Ma i termini non sono equivalenti.

Profugo è chi è costretto “ad abbandonare la sua terra, il suo paese, la sua patria in seguito a eventi bellici, a persecuzioni politiche o razziali, oppure a cataclismi”. Non risulta che in Mauritania ci sia una guerra, né un cataclisma. Anzi, è la stessa Mauritania ad ospitare profughi del Mali. Quindi verosimilmente non era un profugo. Forse era un rifugiato politico? Secondo la Convenzione di Ginevra del 1951 è rifugiato chi scappa dal proprio Stato in quanto perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche. Forse quel ragazzo era un cristiano perseguitato in Mauritania? O magari invece era un richiedente asilo? Cioè un immigrato che è in attesa di sapere se gli verrà dato lo status di rifugiato? Se così non fosse quel ragazzo sarebbe semplicemente un migrante economico. Cioè un immigrato. Se così fosse verrebbe allora da chiedersi: regolare o clandestino? Le Iene hanno fatto ospitare a un deputato della Repubblica un clandestino? Sarebbe una notizia interessante.

Non è certo malizia per attaccare le iene, che rimane un dei pochissimi programmi che oggi vale la pena vedere, né per fare le Pulci a Filippo Roma, che resta uno straordinario giornalista. Ma spunto per chiarire una delle più comuni confusioni comunicative in corso.

Profugo, rifugiato, richiedente asilo o immigrato dunque? Alle iene la risposta.

 

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