La primavera della bellezza

Chi ha la fortuna di nascere dal mare sarà sempre benedetto dall’acqua
dalle schiume nacque Venere
dall’acqua, nell’acqua si conserva la memoria più antica dell’esistente
Venere è uno scrigno, il Creatore ci ha racchiuso dentro la forza misteriosa dell’amore
uno scrigno femminile, bellissimo
non potrebbe non essere bellissima
la bellezza è il ponte fra i sensi e il mistero
la volevano distruggere, la bellezza
le mani del nulla che avanza
l’hanno fatta diventare relativa, la bellezza, la cosa più oggettiva che ci sia
scritta nell’armonia delle molecole
e bisognerebbe costruire statue a Fibonacci e a Luca Pacioli e a Keplero e a tutti quelli che hanno ricercato l’armonia della materia, il segreto aureo nascosto nell’esistente
la bellezza si manifesta nel suo linguaggio più esplicito di un grido
ce lo dice la logica stringente dei numeri nell’armonia delle molecole
ce lo dice il pensare creativo della parola mentre ci tesse intorno narrazioni
ce lo dice il battito del cuore, di fronte a lei accelera
Cantare Afrodite, Venere, la bellezza
la bellezza è donna
nella logica degli opposti è femmina
la bellezza è una primavera che sboccia eternamente
Quante primavere si sono succedute dalla creazione del mondo
quante veneri sono nate dalle spume del mare
quanta bellezza si è manifestata ai nostri occhi
si sovrappongono immagini su immagini, generazioni su generazioni, esperienze su esperienze, punti di vista su punti di vista, dimensioni su dimensioni
la realtà è un mosaico multidimensionale
nella connessione armoniosa di tutto questo fiorisce la bellezza
il contemporaneo è inverno
il postcontemporaneo fa sbocciare la primavera

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