La libertà dell’albatro

La libertà dell’albatro

La libertà dell'albatro

Come un poeta

goffo e buffo

un atleta azzoppato

un cavallo ferito

sulla terra, ma poi spicca il volo

l’albatro vola tra cielo e mare

tra materia e luce

tra dimensioni parallele

Ai poeti piace l’albatro 

dal tetro Baudelaire all’albionico Coleridge

nel suo volo ad ali spiegate c’è qualcosa di bianco

c’è tanto bianco

c’è tanta alba, lui la insegue sfidando l’infinitezza del mare

albatro

tra baratro e sublimi altezze

le stesse estremità del cosmo

è come custode di quella linea, sempre uguale e sempre diversa, in cui si incontrano cielo e terra

l’orizzonte 

dall’orizzonte spunta bianca l’alba di un nuovo albatro

di fronte all’assoluto diventiamo tutti bianchi

oggi l’arte viene definita dal sistema

oggi è arte ciò che decide il sistema

oggi è buono, giusto, vero ciò che decide il sistema 

la libertà del contemporaneo è quella di un albatro con le ali inchiodate sopra la croce del sistema

il postcontemporaneo si concede il lusso di volare


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