Panchine a Ravenna: mi dispiace per Marcello Landi, ma…
Panchine a Ravenna. Mi meraviglio del professor Marcello Landi – una delle intelligenze più sopraffine che abbiamo a Ravenna – che polemizza con il Comune per delle panchine in mosaico comprate in Olanda.
Mi meraviglio perché intanto quando si parla di panchine a Ravenna si parla di un problema transitorio. Perché i primi quattro romeni che ci si siederanno sopra ne decreteranno la rimozione.
Anzi, informazione per quando arriveranno le panchine dall’Olanda: attenzione a controllare bene luogo di nascita ed etnia prima di appoggiarci sopra il sederino, perché già un nonno polacco potrebbe causare quantomeno lo spostamento di qualche centinaio di metri.
E poi basta con sta storia di Ravenna città del mosaico. Ma chi l’ha detto? Quelle quattro pietruzze attaccate a due chiese? In chiesa non ci va più nessuno e comunque i mosaici li abbiamo già visti e rivisti. Quando eravamo bambini, perché poi noi ravennati là dentro non ci mettiamo più piede. Figuriamoci, roba dei preti…
Per dire le cose chiaramente: per me ravennate quei mosaici dovrebbero fare la fine dei pastrocchi di invader: tirare giù tutto e una bella imbiancata. Così almeno il mio vicino di casa imbianchino e mio cugino muratore avranno un po’ da lavorare, che si lamentano sempre.
E a San Vitale e a Sant’Apollinare, con tutte quelle belle pareti fresche di bianco, ci facciamo due belle multisale. Che quelle invece si riempiono eccome.
E poi cos’è questo razzismo? Basta pensare solo a noi stessi, dobbiamo seguire le normative europee. E il nuovo piano arrivato fresco fresco da Bruxelles prevede che le ceramiche faentine vengano prodotte a Cracovia, le stampe romagnole di Gambettola a Pamplona, il sale di Cervia pare proveranno a raccoglierlo i francesi nella Loira.
A noi invece toccherà la produzione di wurstel austriaci e souvenir della torre Eiffel. Quindi non lamentiamoci.
E poi ciascuna città comprerà dai produttori un po’ di merce da far circolare. Un sistema geniale. Viva l’Europa! O verrebbe quasi da dire Allah hu akbar.
Ma in tutto questo la vera domanda da farsi è un’altra, e mi meraviglio che Marcello Landi non l’abbia posta in modo chiaro nel dibattito politico: ma sulle panchine fatte a mosaico non vengono le chiappe quadre?