Lo spirito di Kandinskij

E poi ci fu Kandinskij
il geniale Vasilij Vasil’evič Kandinskij
lui ruppe con la rappresentazione figurativa e dissolse la realtà in pure forme e spazi
la liquefazione della nigredo è compiuta
nel 1911 scrisse Lo spirituale nell’arte
lì c’è tutto
analisi, prospettive, consapevolezza
fu profondamente influenzato dal dualismo della teosofia, il dualismo ribaltato
descrisse coscientemente il periodo moderno come un’epoca di disordine e confusione, una fase oscura in cui l’umanità ha perso il contatto con lo spirito
e ne fu ingranaggio
un’epoca gialla
come il Cristo del teosofista Gaugin
nella sua teoria dei colori Il giallo è un colore forte, agitato, materiale e caotico, quasi un’esplosione senza controllo, terreno e materiale, vicino al disordine e alla follia, è il colore di una fase di disgregazione e caotica trasformazione, non è ancora un colore spirituale (come il blu o il bianco), ma rappresenta un’energia terrena e centrifuga, simile al caos primordiale che deve essere trasceso
tutto giallo è il suo Giudizio Universale
forse più degli altri aveva coscienza del fatto che viveva in un’era apocalittica
Kandinskij aveva grande coscienza di ciò che faceva, forse più di chiunque altro
come un boia obbediente alla sovranità della storia che sta per perpetrando l’esecuzione di un amico
forse sperava davvero che la nigredo avrebbe aperto subito le porte delle altre fasi alchemiche
Kandinskij morì nel 1944
senza sapere che la nigredo di cui era stato consapevole esecutore sarebbe stata una trappola
o forse lo sapeva benissimo, forse lo sapeva meglio di tutti gli altri, Kandinskij, con una consapevolezza cristallina di ciò che stava facendo
una trappola
l’Occidente inconsapevole ci è caduto dentro e non ha più trovato la strada per uscirne, per passare dall’opera al nero all’opera al bianco
e sarebbe precipitato in una gabbia dorata, in cui le dinamiche precedenti non troveranno più spazio
perché un altro dio si insedierà sul trono

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