CONTINUANO AD ACCUSARMI DI ESSERE MASSONE. ED ORA VI DICO LA VERITÀ.

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Questa storia della massoneria mi ha un po’ rotto le scatole. Negli ambienti cattolici quando si vuole infangare il nome di qualcuno si dice o che è gay o che è massone. D’altra parte Papa Francesco un giorno sì e uno anche dice che uno dei mali della Chiesa è proprio il mormorio delatorio che sembra l’attività preferita di molti reverendi sacerdoti ed eccellenti vescovi. E di tutto ciò che ruota loro intorno. Incurante dei tornei di malalingua che si tengono in parrocchie e curie, io ho pensato bene negli anni di scrivere, da cattolico, un libro con Alessandro Cecchi Paone, portabandiera del mondo omosessuale, ed uno con quello che allora era il “capo” della massoneria italiana, Gustavo Raffi. E visto che dirmi gay non era credibile, quelli che non mi vogliono bene continuano a dire che sono massone. D’altra parte se io smentissi loro direbbero: “certo, è un massone, e i massoni mica dicono di esserlo”. Con lo stesso ragionamento potrebbero benissimo esserlo anche loro. Cosa che sarebbe anche più probabile. Ma io ho anche negli anni gettato ulteriore legna nel fuoco di questa loro malalingua partecipando come relatore a convegni ed eventi vicini alla massoneria. Sempre parlando di cattolicesimo, di solito con il permesso di un vescovo. Ma poco importa. Non bastasse, sono entrato a far parte dell’Ordine della Casa Matha di Ravenna, antichissima corporazione di pescatori oggi associazione culturale molto esclusiva, che è piena di massoni. Ed ora pure del Rotary, che per molti sembra quasi un braccio operativo della massoneria. Cosa alquanto falsa su cui tornerò a scrivere. Ma mi fulminasse Dio, non sono massone, né lo sono mai stato neanche di striscio. Mi è stato proposto più e più volte, ma ho sempre preferito declinare di essere “iniziato”, perché l’unica iniziazione a cui ho sempre tenuto è quella alla vita cristiana. Se non per la scomunica latae sententiae, quantomeno perché non entrerei mai in una associazione che accetta fra i suoi membri uno come me. Rotary a parte.

Ma come cristiano non ho mai potuto fare a meno di relazionarmi con questi mondi che mi sono capitati sul cammino. Perché se avessi scelto diversamente avrei fatto come quei neocatari che stanno sempre tra di loro a dirsi quanto hanno ragione a dire che l’agopuntura porta a satana. Abbiamo presente cosa intende Papa Francesco quando parla di autoreferenzialità? Precisamente questo. Allora sfanghiamola una volta per tutte: non sono né sono mai stato massone, e chiamo a miei testimoni San Michele Arcangelo, San Pio da Pietrelcina e San Giovanni Bosco. E la loro testimonianza valga più delle parole meschine di quei pastori farisaici che, se Geremia ha ragione, Dio ha già giudicato ed ampiamente condannato.