Nuovi eroi

Eroi, c’è bisogno di eroi, questa è l’emergenza
secoli passati a modellare le anime sugli antieroi, antieroi forgiati sul modello byroniano, modello byroniano che nasconde il Satana di Milton
secoli passati a modellare le anime sull’archetipo di Satana
E così siamo convinti che il sistema sia sempre cattivo e che l’eroe sia chi combatte il sistema – ma il sistema siamo noi
autodistruzione continua, ecco a cosa porta l’archetipo satanico quando si incarna
Eroi dispersi in battaglie solitarie, senza avere un cielo sopra la testa, incapaci di vedere le cose dall’alto, ciechi alla dimensione dello spirito,
E allora sorgano eroi capaci di costruire ponti fra umano e umano, e fra umano e creato, relazione, in latino suona ancora meglio, “necessitudo”, così necessaria, la relazione, da averlo scritto nella sua storia etimologica
Sorgano eroi capaci di alzare gli occhi al cielo e di scoprirvi l’infinitezza dell’esistente, capaci di inserire ogni battaglia nell’eterna guerra fra bene e male, capaci in una parola di far pulsare la parola “sacro”
E una volta trovato il cielo sorgano eroi e saltino sopra alle nuvole e da lì, dalle altezze del cielo sterminato, vedano ogni cosa da lontano, sapendo dare il giusto peso a tutto e inquadrando tutto in una visione vasta e vera, vedendo l’unità del tutto
Sorgano eroi che conoscano e facciano conoscere le differenza fra dimensione materiale e dimensione spirituale e capiscano che senza spirito ogni cosa muore nel nulla
Achille, nato per vincere ma destinato a morire, comprende troppo tardi che la gloria non salva, e nella sua ira che si spezza per amore dell’amico, nel suo ritorno umanissimo al lutto, accarezza il mistero della compassione che redime, anche l’invincibile ha bisogno di cielo
Ulisse, viaggiatore eterno, non cerca ricchezze ma verità, il suo nostos non è solo geografico ma metafisico, un ritorno a sé e al centro del mondo, come ogni pellegrino ha bisogno di perdersi per ritrovarsi, per scoprire che chi si perde per amore del vero, si ritrova e solo passando sotto le stelle può comprendere cosa conti davvero
Enea, portatore di destino, non combatte per se stesso ma per una missione, il suo eroismo non nasce dalla forza ma dall’obbedienza a una voce dall’alto, è l’eroe che porta il padre sulle spalle e il futuro nel cuore, e si piega alla volontà celeste come Maria all’angelo, figura di chi sacrifica il sé per qualcosa di eterno
Orlando, impazzito per amore e poi redento, ci insegna che anche il cuore più valoroso può smarrire il senso, ma solo chi cade può risorgere, la sua spada è utile solo quando guidata da una luce più grande, la vera forza nasce dall’umiltà
Massimo Decimo Meridio, schiavo divenuto leggenda, è figura di giustizia e sacrificio, uccide per difendere, combatte per liberare, muore perdonando, con gli occhi rivolti ai campi elisi, dove lo attendono moglie e figlio, è un uomo con una visione ultraterrena, più vivo dopo la morte
Giovanna d’Arco, fanciulla armata di fede, guida eserciti senza sete di potere, obbedisce a voci che il mondo non comprende, condannata da uomini, assolta dal cielo, arde sul rogo come ostia viva, l’armatura le serviva solo per compiere una missione che era tutta interiore
William Wallace, urlatore di libertà, combatte per un popolo che lo tradisce e per un ideale che non tradisce mai, la sua morte, gridando “freedom”, non è fine ma inizio, la sua spada resta piantata nella terra come una croce nel Golgota scozzese
Ken Shiro, guerriero solitario con il cuore spezzato, cammina in un mondo post-apocalittico portando giustizia, compassione e dolore, ogni sua ferita è offerta, ogni suo colpo è difesa degli innocenti, in ogni suo silenzio c’è preghiera
Nausicaä, principessa senza corona d’oro ma con cuore di pace, non distrugge, guarisce, non domina, ascolta, cammina in mezzo al veleno senza respirarlo, come chi attraversa la valle della morte ma non teme alcun male, e quando si sacrifica la natura si inchina
Harry Potter, l’eletto riluttante, non brilla per potere ma per capacità di amare, entra nel bosco sapendo che deve morire, e lo fa, volontariamente, solo così il male perde il suo potere, risorge per completare ciò che solo un cuore puro può portare a termine
Frodo, portatore di un peso troppo grande per la sua piccolezza, croci e anelli, cammina senza gloria e senza riconoscimento, la sua missione è il rifiuto del potere, più si avvicina alla meta più il male gli abita accanto, ma è proprio nella debolezza che si manifesta la forza
Neo, l’illuminato, muore per salvare, capisce che il mondo visibile è solo illusione, che la libertà non è ribellione e solo attraverso il sacrificio si libera l’umanità, accetta il ruolo ma lo trascende, il suo battesimo di luce nel mondo delle macchine è un’ascensione
Aslan, il leone che si fa agnello, il leone che si lascia uccidere, Re che scende nel buio per rompere l’incantesimo, è lui il cuore della storia, potente e mite, feroce e tenero, rinasce all’alba camminando sopra la pietra spezzata, in lui ogni creatura riconosce il volto di Dio
Il contemporaneo continua a forgiare l’anima dell’Occidente nell’eroe anticristico
colui che distrugge, che domina, che si esalta.
Il postcontemporaneo riscopre il valore dell’eroe cristico
l’eroe che serve,
che dona,
che salva

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