Famiglia gay
Non sono appassionato di questi temi, lo ammetto. Sarà che da cattolico continuo ad essere più interessato al lavoro sulla mia anima che sulle questioni secolari. Anche perchè vedere usare la scienza come propaganda pro o contro la “teoria del gender” non mi diverte. Però visto che varie persone mi chiedono di esprimermi scrivo la mia.
- Laicità. Intanto, per essere chiaro, non sono per nulla d’accordo con molte posizioni che sono emerse nel tempo anche nel mondo cattolico. Come cittadino di una democrazia credo fortemente che non tutto ciò che è moralmente illecito debba essere giuridicamente illecito. Qui sta il principio di fondo della laicità che noi occidentali cristiani abbiamo elaborato. Quindi se due persone omosessuali vogliono convivere, magari aggiungendo qualcun altro in poliamore, e vogliono far seguire a questo alcuni elementari diritti civili – legati alla pensione di reversibilità e ad altre faccende di conto – lo Stato non deve impedirglielo. La Chiesa ha il suo sistema morale e dice cosa è o non è peccato.
- Di chi la colpa? Però nello stesso tempo non tutto ciò che è giuridicamente possibile è auspicabile. Questa è la prima volta nella storia in cui persone che hanno tendenze omosessuali innalzano a bandiera identitaria le proprie tendenze. Questa è la prima volta nella storia in cui si parla di “famiglia gay”. E più che continuare a parlare di “famiglia gay”, espressione impropria per sintetizzare un fenomeno, credo che noi cattolici dovremmo interrogarci su come ci siamo arrivati. La colpa è nostra. Non siamo stati capaci di far prevalere neanche nel Paese che ospita il Papa il nostro modello familiare. Vogliamo capire dove abbiamo sbagliato per poter tornare a vincere? Quella cattolica è la conformazione più numerosa, organizzata e potente d’Italia. Ecco, io vorrei vedere la nostra classe dirigente – cardinali, vescovi e Vaticano tutto – attiva nel giocare la partita da protagonista. Perchè non basta lamentarsi se il mondo va in una direzione che non vogliamo se non facciamo ciò che serve perchè vada altrove.
- Il gioco delle propagande. Che ci sia una vera e propria propaganda omosessualista è evidente, basta accendere la tv. Ma cosa c’è di strano se una parte di mondo vuole andare in questa direzione e vuole influenzare l’opinione pubblica sulla famiglia gay? Siamo noi ad essere stati incapaci a trainare in altra direzione. Abbiamo avuto ed abbiamo tv, radio, giornali, influenza politica. E con tutto questo non siamo stati capaci di affermare con chiarezza e passione quanto è bello vivere in una famiglia (cosiddetta tradizionale), quanto la famiglia sia straordinaria. Il mio caro Cardinal Tonini non faceva passare giorno senza testimoniare quanto avesse amato la sua famiglia. La vogliamo smettere con l’autoreferenzialità e il clericalismo? Solo allora potremo sperare che TV2000 possa competere con Mediaset.