Perché i forlivesi non sanno guidare? I 5 motivi che nessuno ti ha mai detto
I forlivesi non sanno guidare. A Ravenna tutti lo pensano (ma non sanno che nel resto della Romagna la stessa cosa la pensano dei ravennati). Tutti lo pensano ma nessuno si è mai chiesto veramente il perché.
Sia ben chiaro: la rivalità tra Ravenna e Forlì per quanto simpatica appartiene al passato. E personalmente, da ravennate, di tutti i romagnoli i forlivesi sono i miei preferiti.
Ma un ravennate riconosce subito un forlivese per strada e inizia a preoccuparsi. Con le targhe nuove è più difficile identificare ad occhio una macchina di Forlì, ma il ravennate non riconosce il forlivese dalla targa. Lo riconosce dalla guida.
Se va ai 30 km/h in un rettilineo vuoto il ravennate dice “ecco un forlivese”. Se mette la freccia a destra e poi gira a sinistra “un forlivese”. Se ha il cappello in testa e sta fermo 5 minuti ad uno stop in mezzo alla campagna… probabilmente è solo un anziano. “Forlivese”.
Ma perché i forlivesi non sanno guidare secondo i ravennati? Ecco 5 spiegazioni plausibili che a quanto mi risulta non sono ancora state avanzate. E alla fine vi dirò anche la verità:
- È una questione etnica. Recenti studi dimostrano che a Forlì c’è una concentrazione altissima di geni di un’antica tribù preromana che rendono abilissimi a fare tante cose ma inabili alla guida. È proprio una questione genetica di incapacità di lettura della strada.
- È una questione geografica. Per la sua collocazione geografica, tra campagna e collina, con le strade peculiarmente organizzate, Forlì invita molto i suoi cittadini ad utilizzare la bicicletta, nel week end, e il motore. Ma non la macchina. Poi però scopri l’esistenza di Ilario Bandini e Vincenzo Sospiri e la tesi va a farsi friggere.
- È una calunnia dovuta alla rivalità. Bisogna mettere in conto che quando odi qualcuno filtri tutto attraverso l’odio. E basta che uno abbia detto una volta “i forlivesi non sanno guidare” che tutti ci hanno creduto.
- Mussolini. Il più famoso dei forlivesi ha lasciato nei suoi concittadini un senso di superiorità tale che anche a regime caduto pensano ancora di poter fare a meno di rispettare le regole della strada.
- La verità. La verità comunque è un’altra. Tra Ravenna e Forlì c’è una campagna disseminata di paesini: Ghibullo, San Pietro in Vincoli, Coccolia… I vecchietti contadini guidano con il cappello in testa pensando di essere sopra ad un trattore. Il ravennate ha finito nei decenni per identificare questa tipologia di guidatori con “i forlivesi” perché arrivavano tutti dalla ravegnana. Se fossimo stati capaci di costruire una strada decente tra Ravenna e Forlì oggi quindi non diremmo che i forlivesi non sanno guidare….
O ci sono altri motivi per cui i ravennati pensano che i forlivesi non sanno guidare?
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Parchè di Furlis un’ s’introva pio. I’è tot maruchè e ciniss. Sicura, u’i’è nech d’indiè e di peruviè. Di Rumagnul ui n’è armast puch!