Il trono di spade: finale forse inaspettato per la più importante serie TV di sempre. Avete letto i libri?
ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER
E alla fine sono stati i Lord e Lady (rimasti) a scegliere il nuovo Re dopo il naturale sviluppo di Daeneris. Anche se Tyrion, ancora prigioniero, è stato il vero artefice di tutto. Tutto un po’ troppo in fretta. Si potrebbe a lungo discutere se Bran lo Spezzato fosse o no la scelta giusta, magari leggendo (o vedendo) meglio le parole di Tywin Lannister al giovane Tommen che sta per diventare Re. Ma il trono di spade, nel finale, innalza un altro concetto: la memoria.
‘Non c’è niente di più potente al mondo di una bella storia. Niente può fermarla, nessun nemico può sconfiggerla’ dice Tyrion in un discorso che, sì questo bisogna concederlo, ha una carica emotiva potentissima.
‘E chi ha una storia più bella di Bran lo Spezzato? Il ragazzo che è caduto da una torre altissima ed è sopravvissuto. Sapeva che non avrebbe più camminato. Così ha imparato a volare’.
E dopo un po’ di lacrime con cui magari è riuscito a inumidrci gli occhi arriva il vero concetto:
‘Lui è la nostra memoria, il custode di tutte le nostre storie, (…) del nostro passato. Chi meglio di lui può condurci nel futuro?’.
Grazie al cielo i timori che i buonismi egalitaristi e ideologici vari si fossero impossessati della narrazione sono stati fugati. E così il trono di spade nel finale ci mostra ciò che quest’epoca moderna sembra voler a tutti costi dimenticare: il proprio passato.
Quel passato fatto di guerre e ingiustizie, violenze e conquiste, lealtà e tradimenti. In una parola: di umanità. La stessa che continueremo ad avere sempre. E la stessa che abbiamo trovato così stupendamente dipinta in tutta la saga del trono di spade. E sì, tutto sommato anche nel suo finale.