Pier Paolo Pasolini: cosa leggere per far sopravvivere la memoria di un grande

Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini è decisamente un personaggio divisivo. Personalità complessa, multiformità di ingegno e di produzione artistica. Un poeta che ha portato la poesia nel cinema. Un uomo che ha pagato con la morte la propria libertà. Un intellettuale comunista che il PCI finì per non amare.

Un uomo intellettualmente libero. E che per questo in molti vorrebbero dimenticare. Il modo migliore perché questo non succeda è continuare a leggere le sue opere.

Per capire qualcosa di lui dovrebbe bastare leggere questa sua famosa poesia sulla madre

Pier Paolo Pasolini, Supplica a mia madre (Da Poesia in forma di rosa)

È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.

Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

Iniziamo dalle poesie

Mi piace pensare a Pier Paolo Pasolini innanzitutto come a un poeta. Anche perché è con i versi, e con la lingua friulana, che si cimentò da giovanissimo con il suo primo libro. Alcune sue poesie sono pubblicate sul Mengaldo. Ma è comunque da qui che si deve iniziare.

La raccolta integrale delle sue poesie costa molto, è inaccessibile ai più.

Ma si trovano ancora a prezzi accessibili Le ceneri di Gramsci e altre raccolte.

La narrativa

Se ci si sposta sulla narrativa di Pasolini senza dubbio il consiglio ricade su “Ragazzi di vita“, che dipinge, come nessun altro, il mondo del sottoproletariato urbano romano del Dopoguerra. Fu un libro di grande successo di pubblico, ma trattando l’allora tabù della prostituzione omosessuale maschile subì numerose censure.

Idealmente collegato al prima per il tema e l’ambientazione è il successivo “Una vita violenta“.

Sempre della condizione di miseria, ma stavolta del Friuli nell’immediato Dopoguerra, parla “Il sogno di una cosa“.

Con “Teorema” (che diverrà anche un suo film) Pasolini gratta le certezze posticce di una famiglia borghese milanese, per condurla nella sua più cruda realtà. Era il pieno “68.

Pochi anni dopo scriverà forse il romanzo più significativo della sua produzione letteraria, “Petrolio“. Che, rimasto incompiuto, verrà pubblicato solo nel 1992. Un romanzo che racconta i segreti di un’Italia che, nella versione di qualcuno, finirà per uccidere Pasolini proprio per ciò che stava scrivendo.

I saggi di Pier Paolo Pasolini

Sulla saggistica i libri si fanno anche complessi. Citiamo “Passione e ideologia” per chi vuole gettarsi nell’opera critica di Pasolini, sia sulla poesia sia sulla letteratura più in generale, la raccolta di interventi “Empirismo eretico“, la sua critica alla società contenuta nella raccolta “Scritti corsari” e l’interessante volume di Garzanti “Il fascismo degli antifascisti” che raccoglie vari interventi di Pasolini dal “62 al “75.

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