Romagna, socialista. Due parole mi porto a casa dal funerale di Servadei. E le vedo con una nuova luce
Romagna, socialista. Queste parole hanno risuonato nella piccola chiesa in cui abbiamo dato l’ultimo saluto all’onorevole Stefano Servadei.
Socialista. Una parola che oggi forse ha un significato in trasparenza, annacquato, essenzialmente dimenticato.
Io non mi sono mai detto “socialista” e non ho respirato quell’aria in casa mia. Dove tutti erano più o meno dei repubblicani o disinteressati. Ma mentre pregavo per il transito dell’anima dell’onorevole Servadei qualcuno ha detto una frase.
Qualcosa come “essere socialisti significa battersi per i più deboli”. E qualcosa mi si è mosso dentro. Ricordo che quando scrissi il libro con Raoul Casadei anche lui mi parlò di socialismo. Ed anche allora sentii qualcosa dentro.
Oggi grazie a Servadei ho capito cos’era quel sommovimento. Era la seconda parola che mi sono portato a casa cambiata: “Romagna”. Romagna e socialismo sono quasi sinonimi. Si è romagnoli fino in fondo quando si dedica la propria vita a battersi per i grandi valori che mettono al centro i più deboli.
Incarnare un ideale di romagnolità significa tutto sommato incarnare un ideale di socialismo. Di quello più puro, più vero, più antico.
Proprio come ha fatto Stefano Servadei. Che con la sua vita esemplare ha segnato un cammino per tutti noi.
Non ha avuto figli Servadei. Ma come ci ha ricordato l’amico Aurelio Angelucci, Tugnaz, un giorno l’onorevole ha detto: “veramente una figlia ce l’ho. E’ la Romagna”.
Mi sono quasi commosso ascoltando le parole dopo la Messa del Sindaco Davide Drei. Che ci ha fatto capire che il percorso tracciato da Servadei non ha portato a paludi o steppe. Ma a qualcosa di molto concreto per la sua figlia amata.
Che non sarà, come ha detto Drei, proprio quello che pensava lui, cioè la regione Romagna. Ma se oggi i sindaci romagnoli, e i romagnoli tutti, parlano di processi di unificazione romagnola – sia tramite una provincia unica, un’area vasta o chissà che altro nel futuro – è grazie al sentiero tracciato da Servadei.
E sentirlo dire dal Sindaco di Forlì mi ha riempito il cuore di gioia. Romagna, socialista. Due parole che tornano a pulsare di vita.