Mondeval è un luogo dello spirito vicino a Cortina d’Ampezzo. Sono solito andare a perdermi in quella vallata incastrata fra le montagne e il mistero del tempo che non scorre, dove difficilmente si incontrano esseri umani, se non qualche anima perduta rimasta impigliata lì dai tempi in cui gli uomini vestivano ancora di pelli.
Pensare che fra quelle rocce e il Cielo vivessero comunità familiari ottanta secoli fa, nel mesolitico, fa esplodere dentro un turbinio di emozioni che scaturiscono in un fascino senza eguali. Non scrivo questo per invitare ad andarci, anzi: quello è un luogo per gradire il quale servono gambe allenate e occhi speciali, che sono rari. Per i pigri il sogno si avvera anche nel sottostante museo dell’uomo di Mondeval.
Ne scrivo invece perché a Mondeval, insieme per esempio a Cianderou, ho trovato molte ispirazioni. Sì, sono luoghi che mi fanno risuonare dentro l’amore per la montagna. Tutto sommato è una mia riserva di caccia verbale, dove vado a cercare parole da acchiappare e da mettere poi dentro una mia qualche poesia. Ne propongo una che ho esplicitamente dedicato a Mondeval e che spero possa essere, pur nel verso libero dei miei primi componimenti poetici, gradita da qualcuno.