Libertà: una parola che vorrei far risuonare in ogni timpano

libertà

Libertà. Vorrei far risuonare questa parola in ogni angolo della cella in cui ci lasciamo rinchiudere. Specialmente in questo momento storico così complesso. E lo voglio fare mettendo insieme alcune parole che la poesia ha seminato fra le pagine della mia raccolta “L’enigma del paguro – la memoria della magnolia – l’approdo del salmone”.

Si stringe la conchiglia:
dentro il pensiero autorizzato, fuori la libertà.

Siamo tutti paguri, in questo inferno liquido. Fuori tutto scorre. Dentro alla conchiglia che ci siamo scelti c’è il nostro mondo. Ma se lasciamo che persino il nostro mondo venga inquinato dalla liquidità esterna, allora è inferno dappertutto. Lottiamo ogni istante per mantenere il nostro sapore, la nostra specificità, il nostro swing.

tracciano su una moneta
i confini della mia libertà

Fuori, nel mondo, decidono le nostre sorti. Il danaro è la misura di ogni cosa. Anche delle anime. Se ancora ci sono. Ogni volta che accettiamo la logica del danaro stiamo vendendo un pezzettino della nostra libertà. Ci stiamo disunendo dal Tutto, come direbbero Rumi o Hoelderlin.

Mi lecco sui polsi il gusto della libertà.

C’è sempre qualcuno che vuole metterci corde ai polsi. Ma noi possiamo essere più forti e liberarci, ogni giorno, da queste costrizioni. A questo serve la Poesia!

Concludo con una poesia che parla proprio di questo. Perché non vorrei mai che il gusto di questa virtù, di questo strumento indispensabile ci venisse tolto o venisse mischiato e ibridato a qualche sapore di plastica.

Libertà
Voglio libertà
anche di dire ciò che non penso
e di pensare ciò che non mi va
e poi di darmi torto
perché anche questa è libertà.
Voglio disinfestarmi il cranio
dalle sinapsi trapiantate
che tutti applaudono,
soffocano il ricordo
di chi sono e mai sarò.
Solo fra zolle di libertà
spuntano germogli di me stesso
ma deve piovere virtù
perché il germoglio diventi pianta:
la verità di me stesso
è ficcata a fondo nella terra.
Non basta un aratro improvvisato
di slogan tenuti insieme con una stringa
per far emergere il mio tesoro.
Serve un albero,
radici profonde
e l’umiltà di accogliere
tutto quello che non mi va.
Solo questa è libertà.

2 commenti su “Libertà: una parola che vorrei far risuonare in ogni timpano”

  1. Condivido in gran parte, ma la vera libertà ce la da Cristo con la verità anche e soprattutto con la lettera maiuscola. Bravo

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